Quantcast
Channel: Il blog di Sandro Rizzetto - Sport
Viewing all 64 articles
Browse latest View live

Breve test-ride di tre e-mtb light con motore TQ e Bosch SX

$
0
0

Si è appena conclusa l'edizione 2024 del Sanvit Bike Festival, una kermesse di due giorni baciati da un sole estivo e da temperature altrettanto alte. L'occasione di solito è propizia per rimpinzarsi di ottimi Weisswurst innaffiati da birra (o radler per rimanere in tema), che i titolari del negozio dell'Oltradige ogni anno rendono disponibili gratuitamente a migliaia di concittadini e di appassionati ciclisti che si fermano volentieri per un pit-stop culinario.

Quest'anno però mi ero ripromesso non solo di rimpizarmi a sbafo, ma anche di provare in prima persona come vanno queste benedette eMtb Light che sembra sia il trend dell'ultimo semestre, visto che molte case si sono aggiunte a quelle famose (es. Orbea che con la Rise ha lanciato il filone) che già avevano in catalogo una Light.

Ho potuto provare due emtb con motore TQ e una con Bosch SX e la prima cosa che si può dire è che non sono i chili che fanno la differenza nel [mio] giudizio finale, ma il supporto che dà il motore.

Disclaimer: le mini-review sottostanti vanno lette per come intendo io le eMTB, ovvero "uno shuttle" che ti possa portare in cima più in fretta e con meno fatica possibile per potere godere delle discese. Se siete XCisti che amano fare fatica, viaggiate in eco, il vostro motto è "la vetta va conquistata col sudore" siamo proprio agli opposti!

Trek Fuel EXe 9.7

Primo test con questa bella, sinuosa ed elegante emtb che però non fa strappare l'urlo alla pesa segnando un 19kg (senza pedali). Motore TQ da 50Nm, batteria da 360Wh, montaggio poco più che base (SLX, fox rythm), 6.550€ ribassati dalla stessa casa rispetto agli 8200 dell'anno scorso (vendute poche?)

Dopo poche pedalate ho detto "che sfiga ho preso un modello che si spegne...", invece ero già in Turbo!!! :-) Scherzi a parte sono rimasto veramente sorpreso dal poco supporto fornito; in Eco è praticamente una muscolare (anzi..secondo me una trail da 11kg si pedala meglio), nel secondo livello si comincia a sentire un leggerissimo aiutino, nel terzo e ultimo diciamo che si sale come sul Tour delle full power Bosch, ma non sempre... Sul display compaiono infatti i watt che imprimiamo noi e quelli che dà il motore... molte volte sono simili (quindi supporto del 100%, ricordiamo che il Tour è 140%), su certi strappetti sono di più (quindi effettivamente ti aiuta), ma in certi altri casi si limita a darti una cinquantina di watt in più. Mappatura che non mi ha per niente convinto. I passaggi super-tecnici dove serve molta potenza (e soprattutto l'overdrive, ovvero quel secondo di potenza che rimane anche se non pedali) sono infattibili e quindi metà del divertimento della salita si perde.

Quello che da subito ti accorgi però un miglioramento dell'handling soprattutto per la leggerezza dell'anteriore (mi sono entrati bunny-hop e qualche mini-nosepress che non avrei detto), ma imho il maggior divertimento in discesa (ma maggiore di quanto??) non pareggia assolutamente la fatica che si fa. E comunque dipende molto dal tipo di discesa; se scassata e veloce continuo a preferire il mio divano con la Zeb-38-Cuscino che non una nervosa e saltellante (magari anche per il rebound settato a caso) bici. In certi canaloni flow da pompare invece altra storia... lì si che i 4 o 5 kg di differenza si sentono.

Autonomia: ho speso il 40% della batteria per 400D+, quindi giri da 1000 al massimo. Ovviamente sempre sul terzo livello, perché altrimenti mi tenevo la muscolare :-)

Scott Lumen eRide 910

Secondo test con un'altra light ma con lo stesso motore TQ e quindi (purtroppo) le considerazioni sono le stesse di quanto esposto sopra.

La bici era una taglia S (con Scott la più adatta a me, mentre Trek ha un M che mi va bene) che alla bilancia fa segnare un eclatante 17.6kg (senza pedali); è risultata molto più giocosa come bici, non so se per la taglia, per il chilo e mezzo in meno o perché i 130mm certe volte bastano e anzi in certi casi sono più divertenti. Ottima cinematica dell'ammo nascosto e inglobato nel telaio (va a gusti, a me non fa impazzire) che anche su qualche mini-drop ti fanno credere di avere molti più mm di escursione.

Non so se fosse stata settata "alla c** di cane" tramite l'app, ma il motore qui si è rivelato ancor più faticoso e "fastidioso": appena infatti si cala di cadenza o di potenza, il motore fa altrettanto e in maniera vistosa, che è un po' un ossimoro, visto che se spingo di meno vuol dire che sono stanco e ti ritrovi con un taglio di potenza che è l'opposto di quello che vorresti. E con un consumo che comunque si è rivelato uguale se non superiore alla Trek: 460D+ con 50% di batteria sempre con il livello più alto (turbo).

Su questa e-mtb forse ha senso tutto l'ambaradan di blocchi delle sospensioni con relativi mille manettini, visto che il target sarà prevalentemente lo scalatore. Si pedala comunque molto bene anche da tutta aperta.

Cube AMS ONE44 SLX

La casa teutonica non era presente con un suo stand ma Sanvit ha messo comunque a disposizione una delle sue bici che sono arrivate da poco...

"Hai solo mezz'ora di tempo, è una taglia L e una sola tacca di batteria (da 400Wh); vuoi provarla lo stesso?"

Dovevo dire di no! :-) perché è scoccata una scintilla per questo motore Bosch SX che non ha nulla a che vedere con il TQ summenzionato.

Cube con la gamma AMS One44 (144 è riferito ai mm -140- di escurisione anteriore e posteriore) ha presentato quattro modelli, due che puntano la leggerezza (la SLT top di gamma e questa SLX in prova) e due più votati all'enduro TM e SuperTM dove la componentistica gravity (es. forcelle da 36 invece che da 34) prevale sulla bilancia.

Qui appena parto (in Turbo ovviamente) ho avuto un'epifania!!! Ma come?? spinge come la mia full-power...Non è possibile!!

Non so se siano i pochi chili (18 con i pedalacci double-face che avevo su) ma questo Bosch SX è proprio un gran motore. Avendo poco tempo e poca autonomia, mi sono subito buttato sul ripido e sul tecnico presupponendo di asciugare la batteria e di dovermi girare per tornare a motore spento (a proposito, tutte e 3 si pedalano molto bene in off e tutte e 3 sono silenziosissime!). Invece la tacca e mezza che avevo sembrava non finire mai e tutti gli ostacoli super tecnici che ieri il TQ aveva miseramente fallito sono stati superati con estrema agilità (oserei dire anche meglio della mia full forse per via di un'erogazione più dolce ma al contempo decisa). Insomma i 600W di picco uguali al fratellone Bosch CX si sentono tutti e la leggerezza dell'anteriore facilita moltissimo una guida molto attiva.

Certo bisognerebbe capire l'autonomia, soprattutto giocando con l'app Flow; es. un Tour magari pompato a +2 quanti metri di dislivello ti consente di fare? Sufficienti per il giro serale/pausa pranzo (penso di si...)? Mettendo l'extender PowerMore da 250Wh ne risente molto la giocosità?

Alla fine sarebbe ideale come "seconda bici"; facendo un paragone automobilistico è come una cabrio 2 posti che non può essere la tua prima scelta o la macchina di tutti i giorni, ma è quella che quando la tiri fuori e la usi ti fa godere!

Test Scott Patron eRide 900

Tra un würstel e una Weizen c'è stata occasione di provare anche una Full-power, una bici che è stata una mia candidata due anni fa ai tempi dell'acquisto della mia Trek in quanto unica trail/enduro che faceva la taglia S con la 750 Wh (taglia che con Scott sarei obbligato a prendere visto che questa M in prova di oggi mi era infatti un po' grande). L'avevo scartata per l'inutile orpello nascondi-motore e soprattutto per la forcella Fox bloccabile, dopo 2 Fox Fit4 ignobili non volevo rischiare ancora  e questa Float con cartuccia Grip ha confermato la mia tesi (sono gnucche e non saranno mai plush!).

Il carro e la cinematica invece mi hanno positivamente sorpreso: molto sensibile, progressivo e alla fine non ti sembra di guidare un cancello veramente pesante (siamo sui 27kg coi pedali). Insomma una buona schiacciasassi (che per via della Dissector slick e troppo gonfia non ho portato al limite) dove però continuo a ritenere inutile il concetto di blocco della sospensione (infatti sulla Ransom, che avrei provato più volentieri, l'hanno finalmente tolto).

Conclusioni

Se non avessi provato per pochi minuti il Bosch SX avrei bocciato sembra ombra di dubbio tutto il concetto di e-light. L'ultimo breve test però mi ha fatto ricredere ed ho già programmato un giro più lungo e completo con la ONE44 versione TM che ha preso uno dei ragazzi del team Service... Speriamo che abbia molti difetti, altrimenti la scimmia potrebbe partire... :-)

 


Test ride di una vera EMTB Light: Cube AMS One44 SLX

$
0
0

Dopo aver testato questa primavera in un breve test-ride 2 emtb light con motore TQ (e per qualche manciata di minuti anche la bici oggetto di questo post), ho avuto oggi l’occasione di un test-ride più approfondito con una emtb di Cube (la AMS One44 SLX) dotata di motore Bosch SX e batteria interna da 400Wh.

Il mio proposito era molteplice, ovvero di capire quanti metri di dislivello e km riuscissi a fare con la sola batteria interna, quanto più faticosa fosse in termini di motore depotenziato (50Nm contro 85) e quanto i kg in meno (quasi 7!) la rendessero più divertente in discesa e in generale come handling.

TL;DR  la bici con questo peso e geometria è proprio un’altra categoria da guidare e sembra veramente di essere ritornati ai tempi della muscolare. Con il mio peso ho chiuso un giro da 1460mt D+ e 34km con assistenze simili alla mia fullpower faticando sicuramente di più ma non di molto.

Setup

Ritirata la bici (in taglia S) ho voluto subito pesarla (usando la mia bilancia elettronica di casa che so essere molto precisa): salgo sulla bilancia, annoto il mio peso vestito (senza scarpe e zaino), sollevo la bici con un braccio solo (!!!!) e il delta fa segnare 17.5Kg con i pedali. Vi dico anche che la somma di me e bici fa 72.2 :-) quindi non sono proprio il ciclista medio tipico ma rientro nel percentile dei “magri”.

La bici per essere così leggera è equipaggiata con forcella Fox da 34, ammo senza piggyback e due copertoni molto leggeri (un Nobby Nic da 850g e un Wicked Will da 830g in mescola SpeedGrip con carcassa Superground) sicuramente non un setup da allmountain spinto o addirittura da enduro.

Ho settato le assistenze tramite l’app Bosch Flow così come le uso spesso nei miei giri “lunghi” (in quelli serali Turbo+5 only e chiuso il discorso!) ovvero Tour+3 per salite lunghe e poco ripide, Emtb+5 per passaggi tecnici molto ostici e ripidi, Turbo+0 per salite toste non tecniche. Il quarto modo, che nella mia è uno Sport+2, ho provato a lasciarlo su Eco ed in effetti appena partito con la strada in pianura ho capito già da subito che qui siamo su un altro pianeta; Eco, al contrario del mio pachiderma, è sicuramente usabile e addirittura Off è perfettamente pedalabile con la bici che scorre via (anche grazie alla poca tassellatura) come su un biliardo.

Non ho invece toccato i PSI di forca e ammo che a occhio per me erano un po’ duretti e con un sag molto più ridotto di quello che avrebbe dovuto essere.

Finita la batteria da 400Wh avrei voluto continuare attaccando il PowerMore da 250Wh (extender in forma di borraccia dal peso di 1.5Kg), purtroppo causa foratura a poche centinaia di metri dall’arrivo mi ha precluso questa esperienza (ovvero vedere quanti metri si fanno ancora -ipotizzo altri 6/700 con la stanchezza di fine giro- e capire se cambia l’handling e se il peso, seppur posto in basso, dà fastidio). Magari Lorenz di Sanvit che mi ha gentilmente concesso questo test-ride, mi farà fare un altro giro…:-)

Salite

Ho cercato di fare un po’ di tutto; i primi 430 metri D+ sono di asfalto fino a Predonico arrivando a un punto in cui misuro sempre l’autonomia residua (es. era esattamente la mia prima tacca di una 625Wh). Pur essendo il Bosch Smart System non molto lineare (va giù molto più in fretta all’inizio che non nella parte centrale) il dato rilevato del 76% residuo pare abbastanza azzeccato, ovvero possiamo dire che su asfalto e con già una buona assistenza (Tour+3) potrei fare 1500/1600 mt (oppure una Mendola da 900D+ mezza in turbo e mezza in tour).

Le salite off-road sono anch’esse molto soddisfacenti, la potenza quando serve c’è (i 600W di picco sono gli stessi del fratellone CX) basta tenere una cadenza più alta ed essere pronti con il tasto a passare in emtb dove l’overrun (il mezzo secondo di spinta che dà senza pedalare) è sempre di grandissimo aiuto. Analogo discorso per i passaggi tecnici (alcuni massi “verticali” che uso spesso come palestra) che si superano con la stessa (o maggiore) facilità della full.

Ho provato a fare anche la ripida e sassosa salita del Furglau dove il fondo molto smosso mette un po’ di pepe in più alla difficoltà della pendenza. Pur avendo una gomma posteriore molto più slick e molto più gonfia della mia, sono salito in Turbo+0 senza grossi patemi d’animo e, secondo me, anche con battito cardiaco più basso (purtroppo ho dimenticato di mettere il cardio, ma il fiatone all’arrivo non mi sembrava quello solito).

Discese

Quanti denti è possibile mostrare in un sorriso? 48? 54? I miei c’erano tutti!! L’handling è veramente incredibile e totalmente diverso da una classica full power da 23/24 kg (per non parlare dei carroarmati da 26/27). L’anteriore si alza con un niente, nei canali si riesce a farla “rimbalzare” da una sponda all’altra e con mio grande stupore mi sono entrati dei nosepress di 90° o più che non avrei mai immaginato (però solo da una parte 😠). L’essere poi una taglia S l’ha resa ancor più scattante e reattiva e seppur abituato ormai alla mia M super stabile, ho apprezzato il reach corto da 429 e il chainstay da 450 che non ha mai fatto alzare la ruota davanti nelle rampe (santa 29” posteriore)

Ovviamente una Fox Float Performance da 34 con cartuccia Grip (non grip2) è lontana anni luce dalla mia Zeb Ultimate super plush e quindi la quasi nulla sensibilità ai piccoli bump diciamo che ha reso più meno piacevole qualche tratto più scassato, ma ripeto il grosso del divertimento è nel medio/lento e tecnico dove la guida cambia completamente.

 

Versioni

Le Cube AMS One44 vengono proposte in 5 versioni, 2 molto leggere per uno uso trailbike (la SLT e questa SLX), 2 più votate al mondo gravity (la TM e la SuperTM) e la quinta votata al risparmio (la Race). Tralasciando le due versioni top (SLT e SuperTM) da 9mila e passa euro, mentre pedalavo mi chiedevo se dovessi comprarne una se sarei andato direttamente sulla TM che viene data 18.4Kg ma che con pedali, gomme generose e qualche altro upgrade si avvicina ai 19.5, oppure se cambiando qualche componente di questa SLX a quanto si arriverebbe…

Esempio: montando le gomme che uso attualmente (Magic Mary e Tacky Chan 2.4” Super Trail) rispetto a quelle di serie aggiungerei 560g.

Una Lyrix 36 pesa 2044gr (80 in meno di una Fox 36) con un aggravio di 306gr rispetto alla Fox 34

Un ammo con piggy back rispetto al semplice Fox Float siamo sui 100/150 gr.

Mettiamoci qualche grammo per il disco da 200 anche dietro in luogo del 180 e siamo a 1 kg in più quindi (nella taglia S CON pedali provata oggi) a 18.5Kg una gran peso per una bici già molto divertente in discesa; e a mio avviso si risparmia qualche etto rispetto alla TM che ha caratteristiche simili (forse i suoi Magura MT7 sono meglio degli XT della SLX, ma la FOX 36 Grip è sicuramente peggio della Lyrik che andremmo ipoteticamente a mettere).

A chi la consiglio

Rispondo subito a una domanda che potrebbe venire in mente a qualcuno dei miei cinque lettori… La comprerai? NO. Come seconda bici (come capriccio e in mancanza di remore economiche) la compreresti? SUBITO!

Immaginiamo di fare un salto di 10 anni indietro… Ne ho 47/48 e ho deciso che allo scoccare dei 50 appendo la muscolare al chiodo e mi elettrifico (come è realmente successo). Ecco, se 10 anni fa fosse esistita questa categoria di bici non ci avrei pensato un attimo. È il ponte ideale tra il mondo del sudore e della fatica e quello del divertimento. Magari dopo 3 o 4 anni di uso sarei passato comunque ad una full-power ma il passaggio sarebbe stato più graduale e naturale.

La consiglio quindi assolutamente a chi pedala ancora con le sue forze ma sta pensando di fare il salto nella “dark-side” delle assistite; oppure a chi gira con amici muscolari ma sente di non stare più al passo, a chi è mingherlino (come me oppure a donne o bambini) ed il peso anche solo per alzarla o guidarla conta moltissimo; e poi ovviamente a chi ha manetta in discesa e vuole essere lui a guidare al 100% e non a farsi portare. Attenzione infatti… leggera in discesa non significa più facile, anzi… è una bici da guidare molto attivamente e dinamicamente e con lo sguardo ben lontano per anticipare dove la faremo saltare o “rimbalzare” (stiamo ovviamente parlando di trail da S2 in su, non di forestali).

Non la consiglierei invece ai “malati di ansia”…mi spiego. Con la mia fullpower vedo la segnalazione di ultimo 25/30% solitamente dopo i 1700/1800 mt quindi relativamente di rado considerando tutti i giri dell’anno…qui le ultime due tacche si colorano di un arancione WARNING già dopo 1000D+ e personalmente l’ultimo terzo di giro l’ho fatto tirando fuori il cellulare mille volte per verificare l’effettiva % rimasta. Penso che se avessi un’auto elettrica mi succederebbe la stessa cosa…ansia da autonomia!! Non il massimo per un giro post-lavoro che deve rilassarti.

Conclusioni

La bici è una figata e, secondo me, una volta nella vita, qualsiasi ebiker fullpowered dovrebbe farci un giro per poterla giudicare.

Il motore è ottimo anche in termini di rumorosità molto bassa e di trascinamento da spento; avesse avuto 100Wh in più sarei stato molto tentato (la mia prima ebike in fondo era una 500 e anche Orbea -coloro che hanno inventato il segmento delle light con la Rise- oggi offre la 540).

Il fattore principale però secondo me è il peso veramente basso… 17.5kg con pedali è poco più delle ultime endurone muscolari come la Trek Slash che si avvicinano ai 16.5!!

Parlare di emtb Light da 20 e passa kg secondo me non ha senso; è chiaro che less is better ed è meglio 21 di 24, ma il gioco comincia a non valere più la candela. Soprattutto di questi tempi quando dalla Cina arrivano proposte di 20.5Kg per la più potente fullpower del mercato e con batteria da 800Wh (e 19.5 con batteria da 600)!!

Quindi complimenti a Cube per il prodotto sviluppato e invidio molto chi ha deciso di fare ancora un po’ di fatica in più per non privarsi del puro piacere del riding!

Qui i dati del giro...

 

Gomme mtb Schwalbe con carcassa radiale: vera rivoluzione o solo marketing?

$
0
0

Alla fine dell'estate Schwalbe annunciò l'uscita di una nuova tipologia di pneumatici per mtb e e-mtb con carcassa radiale, ovvero in brevissime parole un diverso angolo -più ottuso- dei fili della carcassa (normalmente disposti a 45°) che consentono un 30% in più di area di contatto sul terreno a parità di pressione, determinando quindi più grip, più smorzamento e più sicurezza.

Su questa pagina del loro sito potete trovare tutti i dettagli tecnici e un paio di video ben fatti che spiegano la nuova tecnologia e i loro vantaggi.

Uscirono subito molti video di tester, ai quali erano stati dati in prova pre-embargo, e la cosa abbastanza sorprendente era che tutti i giudizi erano estremamente entusiasti e positivi. Dato che l'esperienza mi ha portato purtroppo a dubitare di influencer, youtuber o giornalisti del settore (io stesso, se mi invitassero a loro spese a press-camp oltreoceano, coccolato, spesato, riverito, avrei mai l'ardire di stroncare un loro prodotto? o se il mio business si basasse sulla pubblicità di quella ditta o solamente se ricevessi pacchi dono solo per fare un unboxing, sarei così onesto da parlerne male?) sono sempre cauto nel credere al 100% delle prove ma ora che le possiedo e ci ho fatto già un po' di giri posso dire la mia.

TL;DR La risposta alla domanda del titolo è: NO, non è solo marketing, e se forse rivoluzione è una parola troppo forte, quella giusta penso sia game-changer! La differenza è nettamente percepibile sia in salita che discesa e già dopo poche uscite posso dire che sarà molto difficile tornare indietro!

La gamma e le mie scelte

Al momento Schwalbe offre tre modelli nelle varianti sottostanti. Ho subito scartato le Shredda perché troppo pesanti, mi hanno ricordato le Eddy Current da 2.8 SuperGravity che anni fa avevo provato, dei carroarmati schiacciasassi! Il mio personale percorso di downsizing ha visto infatti iniziare la mia carriera di e-mountainbiker con la prima ebike che nasceva 27.5PLUS e mi è stata consegnata con delle Nobby Nic 3.0. Da lì sono passato appunto agli Eddy Current 2.8, poi a Magic Mary (front/rear) 2.6 e infine quest'anno a Magic Mary e Tacky Chan 2.4. 

Il primo dubbio era se andare su due Albert (front/rear) visto che ne parlavano bene come gomma tutto fare, ma dato che sono anni che mi trovo bene con la Maggica Maria ho atteso fino a novembre la sua uscita e ho optato per la versione Ultra Soft. Al posteriore i tasselli più "fitti" della Albert mi convincevano di più, il secondo dubbio era solo se prenderla Gravity oppure Trail e tenere l'inserto TyreInvader di Mariposa che già monto (configurazione testata quest'anno con la Tacky Chan Trail e dove non ho mai tagliato e quindi ho scelto questa configurazione).

I prezzi che vedete nella tabella sopra sono quelli di listino e sappiamo tutti che (come succede per i pneumatici delle auto) gli street-price a cui poi si vendono sono talvolta inferiori.

Se le avessero avute, io le avrei prese dal mio negozio di fiducia visto che poi le faccio montare da loro, ma purtroppo hanno deciso di tenere solo le versioni 2.6"  (forse leggendo questo post, il buyer cambierà idea :-) )

Un rapido check vi farà comunque scoprire che sono sì un po' più care delle versioni non-radiali ma parliamo di 10/20€ in più e se leggerete fino in fondo vi convincerete che sono soldi ben spesi!

Ecco quindi le gomme montate, ovviamente tubeless, con lattice Muc Off.

Dalle foto ovviamente non si può capire ma pur essendo una 2.5" ha un profilo stretto che la fa assomigliare moltissimo alle 2.4" che avevo prima, ovvero è una 2.5 "magra" (a mio parere un vantaggio in quanto ormai mi sono abituato a una guida più precisa e pulita a discapito dell'effetto cuscino delle 2.6 o superiori che "ti portano dove vogliono loro")

Alla (mia) bilancia la Magic Mary rispetto al sito fa segnare un bel 90 grammi in meno...una bella sorpresa! La Albert (1180 gr.) + il Tyreinvader (80gr.) è comunque più leggera della versione Gravity (1330gr.)

La prova sul campo

Appena ritirata dal negozio non so resistere a farmi un giro di un'oretta in pausa pranzo sui trail dietro casa cercando situazioni più "testanti" possibili: rampe assassine (forcella Fuggler) con sassi molli dove le gomme precedenti -anche se nuove- qualche sgommata la davano, sentieri di tappeti di foglie alcune bagnate (stroblhof-steinegger), uno slab assassino per fortuna oggi bello secco (sotto il Gleiff) e poi tanti trail misti sul versante Buche di Ghiaccio, Pianizza, San Nicolò. Dovevo continuare a dirmi "non può essere, è effetto placebo, sei condizionato dai video e dalle recensioni che hai letto..." perché l'impressione era in salita di avere 10/15 Nm di coppia in più tale era il grip e la facilità nel superare ostacoli erti e in discesa avevo l'impressione non dico di avere un ammo a molla (perché non ne conosco il feeling anche se ne ho letto) ma sicuramente mi sembrava come quando ritiri la bici dal service forcella/ammortizzatore che sembra di avere la bici nuova e super-performante.

I due giorni successivi di riding ho continuato a cercare situazioni probanti e che già conoscevo (un salita assassina dalla Statale di Ora a Castelfederer, l'impegnativo trail Pinzano-Mazzon, gli ostici single-track della Powerline-Dürerweg fino a Laghetti e poi tutti i trail e passaggi più "demanding" di Monticolo che conosco da 35 anni) e la risposta è sempre stata la medesima: grip in salita e potere frenante molto aumentato (anche perché sono nuove), e una sicurezza in discesa a chiudere le curve che sembra che sei un rider migliore!

Il motivo è d'altronde molto semplice da spiegare...se a parità di pressione schiacciamo un tassello di una gomma radiale vedremo che la deformazione data dal nostro pollice si estende per molti più millimetri attorno al punto di schiacciamento e questo è quello che avviene sul terreno o sul sasso o sulla radice: più gomma che fa presa e quindi più contact-patch-area.

Non ho ovviamente idea dei consumi o se ci siano altri svantaggi, ma quello che posso dire è che se siete in procinto di cambiare copertoni, date un'occasione a questa novità che a mio parere è uno di quegli improvement che cambiano il modo di riding (un po' come quando ho fatto l'upgrade della mia Zeb dal charger 2.1 alla 3.0, un'altra bici!)

Il mio 2024 di E-MTB

$
0
0

Puntuale come le tasse, ecco il mio resoconto su un anno di E-MTB che non posso definire “horribilis”, ma di sicuro non esaltante.

È ora di cambiare Ebike?

L’ebike nel 2024 è rimasta la stessa dell’anno scorso, unica novità le nuove gomme radiali Schwalbe messe qualche settimana fa e di cui sono contentissimo. A giugno ho comprato il kit (Charger 3.1) per upgradare la mia forcella Zeb Ultimate ma non l’ho ancora montato e lo farò adesso insieme al service annuale. Sono molto indeciso se investire su nuovi freni, perché degli Shimano XT4p non sono mai stato entusiasta.

Solitamente le bici precedenti non hanno mai fatto più di 2 o 3 anni, quindi il 2025 dovrebbe essere l’anno del change, ma nessuna novità uscita in autunno mi strappa l'urlo. Sicuramente la colpa è anche del form-factor delle nuove batterie Bosch (da 600Wh e 800Wh) più corte ma più ciccione che hanno fatto sì che tutte le nuove bici dotate del motore CX 5 abbiano un tubone obliquo molto sgraziato (il mio vecchio Ciao PX era più smilzo!); ma soprattutto non si è vista all’orizzonte nessuna diminuzione di peso e la cosa è inconcepibile visto sia batteria (800 vs la 750) che motore (CX5 vs CX4) pesano quasi 600gr. in meno.

Ho provato una vera emtb light, dotata di motore SX e batteria da 400Wh; dico vera perché si sente in giro parlar di light per bici da 21kg (!), mentre questa si attestava sui 17.5. Vi lascio al post che ho scritto a fine prova per tutte le mie considerazioni…Figata, ma non può essere la mia unica e-mtb per tutti i giri.

Quindi? Ad oggi metterei sul tavolo i tanti soldi che servono solo per la Amflow DJI: è leggera, è innovativa, ha l’escursione che serve a me, ha un motore super-potente adatto allo stile di riding che prediligo anche in salita (uphill veloce e divertente e non lunghe salite in eco per risparmiare watt/h). Vediamo come si comporterà il player cinese come supporto sales in Italia e come affidabilità.

Click to zoom...

I giri

Iniziamo subito a dire che il 2024 non ha visto vacanze pluri-giornaliere come gli anni scorsi. La scure della “sfiga” si è infatti abbattuta DUE giorni prima della prevista partenza per un viaggio all’isola d’Elba in forma di Covid (e neanche leggero). Con l’amico Marco avevamo progettato da mesi i trail da fare, prenotato traghetti e alloggio, addirittura già comprato birre e patatine… Vediamo se riusciremo a recuperare quest’anno in quella meta o una simile.

Il trend negativo della diminuzione di numero giri, distanza kilometrica totale e dislivelli positivi e negativi continua inesorabile. Solo 66 giri (contro i 74 del 2023), 2200km e 72000D+

Sicuramente ha contribuito il fatto che sia sempre da solo (così a occhio su 66 giri, quelli con qualcuno non superano le dita di una mano), gli impegni lavorativi e una condizione di salute che per qualche mese non era ottimale.

Scorrendo la lista dei Tour fatti qualche chicca nuova comunque sono riuscito a portarla a casa.

Il giro che ogni [e]-mtbiker dovrebbe fare è quello su Pasubio salendo dagli Scarubbi e scendendo dalla Strada degli Eroi o viceversa…veramente emozionante a livello storico!

La Val di Fassa quest’anno l’ho battuta più volte: bellissima la Val S.Nicolò (da rifare con salita al Contrin e discesa ad Alba o viceversa), la Val Monzoni, la Val Jumela (da rifare con la Titan e qualche altra traccia della EWS), l’ascesa al Rif. Vajolet (qui mi piacerebbe proseguire -spingendo- arrivando all’Antermoia) e il classico anello che risale la favolosa Val Duron.

Non poteva mancare la secca e assolata Val Venosta con due giri, uno sul versante nord e l’altro in autunno inoltrato sul Sonnenberg

Degni di nota un giro al Monte Mezzocorona (con discesa tricky!), gli Omini di Pietra salendo da Sarentino (che non avevo mai fatto), il consueto Sellaronda (con impianti e antiorario) con i soliti amici e un curioso giro “quasi/gravel” con obiettivo le cantine architettonicamente interessanti.

Chiusura d’anno il 30 dicembre con un giro invernale semi-innevato sull’altopiano del Salten e ai famosi Omini di Pietra

 

Come dicevo all’inizio non posso essere super-soddisfatto ciclisticamente parlando dell’anno appena concluso, ma ovviamente finché si parla di queste quisquilie non bisognerebbe mai lamentarsi e pensare sempre a chi i problemi ce li ha davvero!

Qui sotto le solite statistiche in PowerBi (clicca sulla freccia in basso a destra per il full-screen).Buone pedalate a tutti e Keep Riding!

Viewing all 64 articles
Browse latest View live